67 C. 18 1496-
Ser. 03 , Stsr 02, 001
SENTENTIAE (*)
1496 marzo 9 - dicembre 15, ind. XIV
Brescia, "in contrata S.te Agathe"
Bernab de Madiis, giudice del Collegio di Brescia, eletto consultore
in lite et causa da Girolamo Donato, podest
di Brescia, emette sentenza
nella contesa che vede le Universit
della seriola Fusia di Rovato
e
Chiari contro l'Universit
di Palazzolo e i conduttori della navetta
della Fusia, Venturino della Blanca, Simone Bobelli, Tonino de Pesentis
e i fratelli Francesco e Antonio del fu Facchinetto di Capriolo,
tutti rappresentati da Girolamo de Durantis, per diritti di navigazione,
condannando i conduttori al pagamento dei fitti arretrati di navigazione
dal 1494.
1496 marzo
9.
Matteo de Tiberiis, giudice del Collegio di Brescia, delegato nella
causa d'appello tra le Universit
della seriola Fusia di Rovato
e di
Chiari contro l'Universit
di Palazzolo e i conduttori della navetta
della Fusia, visto il libello d'appello prodotto da Girolamo de Durantis
rappresentante e procuratore di questi ultimi, conferma la sentenza
emessa da Bernab de Madiis e condanna entrambe le parti al pagamento
delle spese processuali.
1496 dicembre
15.
Notaio - Antonio Scalvinus di Brescia.
Notaio registratore d'istrumenti Marc'Antonio de Balacatis fu Michele
di Brescia; registrazione al comune di Brescia, 21 dicembre 1496.
Copie autentiche.
.
Atti singoli 2 su unico supporto membr.; mm. 1267x230 (2 fogli cuciti);
lat.
* Fondo Bedizzole, perg. nø 1.
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68 C. 18 1394-
Ser. 03 , Stsr 02, 002
INSTRUMENTA CONFESSIONIS (*)
1394 ottobre 7, ind. II
Cologne, "in contrata Manice"
Il nobile Giovanni de Palazo fu Michele, subentrato ai nobili militi
Giovanni Oldofredi e Cristoforo Oldofredi di Giacomino, entrambi di
Iseo, nella propriet
di una parte della seriola Fusia, confessa
di
avere ricevuto da Giovanni de Brunellis fu Benvenuto di Rovato, massaro
del Consorzio della seriola Fusia, lire 30 di planette per gli affitti
d'acqua dovuti dal comune di Rovato, dei mesi di ottobre, novembre
e dicembre dell'anno passato e di gennaio del presente anno.
La cifra rappresenta la met
del fitto stabilito in quanto nei
mesi di
novembre e dicembre l'acqua della seriola non bast a muovere i
mulini
di Rovato a causa della mancata manutenzione del vaso spettante agli
Oldofredi e loro successori secondo la sentenza arbitrale e i patti
stipulati nel 1351.
Notai - Roadino de Lazaronibus di Rovato; 2ø notaio Barzino de
Tarellis
di Valsassina abitante a Rovato.
Copia originale.
.
Il nobile Giovanni de Palazo fu Michele confessa di avere ricevuto da
Giovanni de Brunellis fu Benvenuto, massaro del Consorzio della seriola
Fusia, lire 60 di planetti per gli affitti d'acqua, dovuti dal
comune di Rovato, dei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre.
Notai - Roadino de Lazaronibus di Rovato; 2ø notaio Barzino de
Tarellis
di Valsassina abitante a Rovato.
Copia originale.
Atti singoli 2 su unico supporto membr.; mm. 781x205; lat.
* Fondo Bedizzole, perg. nø 2.
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69 C. 18 1395-
Ser. 03 , Stsr 02, 003
VICINIA (*)
1395 marzo 21, ind. III
"In Castro de Roado, in ecclesia S.te Marie posita in dicto Castro"
La Vicinia e l'Universit
del comune e degli uomini di Rovato,
riunita
per mandato dei consoli Delaido de Reschis e Salvetto de Tebaldis,
conferma, approva e ratifica, le divisioni e le assegnazioni di
appezzamenti, case ed edifici posti nel Castello di Rovato, eseguite
il 29
settembre 1384 dai deputati eletti Martino de Martinatiis, Giovanni
de
Lazaronibus, Giovanni de Merlottis, Donato Zuchinus, Giacomino de Rivettis,
Oberto de Obertis, tutti di Rovato, che giurarono davanti al
vicario di Rovato agente a nome di Guidone de Gonzaga, capitano di
Brescia, e le divisioni e assegnazioni seguite il 24 aprile 1388.
Notai - Roadino de Lazaronibus di Rovato; 2ø notaio Benvenuto
de Tiberiis
di Erbusco.
Originale.
Atto singolo membr.; mm. 3870x300 (6 fogli incollati); lat.;
cancellature e sottolineature posteriori.
.
* Fondo Bedizzole, perg. nø 3.
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70 C. 19 1462-
Ser. 03 , Stsr 02, 004
INSTRUMENTUM VENDITIONIS ET CONFESSIONIS (*)
1462 agosto 26, ind. X
"in Castro de Roado, supra domo logis Comunis sita in dicto Castro
in
contrata Platee"
Venturino de Zuchinis fu Tonno di Rovato, a nome anche di Donato e Comino
figli di altro Comino del fu Tonno de Zuchinis, vende a Bressano
de Martinatiis fu Tonno, sindico, a Martino de Lazaronibus e a Giovanni
Gigli fu Picino, massaro, tutti agenti a nome del comune di Rovato,
mezzo botto di acqua della seriola Fusia al prezzo di lire 75 di
planetti, che Venturino confessa di avere gi
ricevuto dai compratori.
Notaio - Giovanni de Obertis detto de la Porta fu Venturino di Rovato.
Copia originale.
Atto singolo membr.; mm. 517x180; lat.;
mutila lungo tutto il lato sinistro.
* Fondo Bedizzole, perg. nø 4.
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71 C. 19 1464-
Ser. 03 , Stsr 02, 005
INSTRUMENTUM VENDITIONIS ET CONFESSIONIS (*)
1464 settembre 28, ind. XII
"in Castro de Roado..ad banchum iuris domini Vicarii Rovadi situm
sub
logia dicti Comunis... in contrata Platee"
Marco de Martinatiis fu Picino, a nome anche del fratello Graziolo,
vende a Giovanni Gigli fu Picino di Rovato, massaro del comune di Rova
to, 5/16 di un botto, una volta la settimana, dell'acqua chiamata Novella
della seriola Fusia, al prezzo di lire 46 di planetti, che Mar-
co confessa di avere gi
ricevuto dal compratore.
Notaio - Roadino de Venturis di Giacomo di Rovato.
Copia autentica del notaio Giacomo de Venturis di Bernardo di Rovato.
Atto singolo membr.; mm. 455x168; lat.
* Fondo Bedizzole, perg. nø 5.
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72 C. 19 1469-
Ser. 03 , Stsr 02, 006
INSTRUMENTUM CONFESSIONIS (*)
1469 ottobre 14, ind. II
Brescia, "in contrata Pallate"
Girolamo da Prato, figlio del maestro Ambrogio, di Brescia, ad istanza
di Stefanino de Barisellis, Roadino de Venturis, Antonio de Malagutiis,
Martino de Lazaronibus, tutti abitanti a Rovato, confessa di avere
ricevuto lire 205 di planetti a completo pagamento di beni precedentemente
venduti al comune.
Notaio - Pedercino de Buzonibus di Brescia.
Notaio registratore d'istrumenti Guglielmo de Fatellis di Ronco; registrazione
al comune di Brescia, 3 novembre 1469.
Copia originale.
Atto singolo membr.: mm. 311x181; lat.
* Fondo Bedizzole, perg. nø 6.
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73 C. 19 1485-
Ser. 03 , Stsr 02, 007
INSTRUMENTUM VENDITIONIS, CONFESSIONIS ET LIBERATIONIS (*)
1485 aprile 12, ind. III
Brescia, "in Foresteria magna,...Conventus et Monasterii S.cti
Salvatoris
suburbiorum" (**)
Antonio de Messalibus di Albano, calzolaio, cittadino e abitante a
Brescia, vende a padre Germano de Vercellis, priore del Monastero di
S. Salvatore fuori le mura di Brescia dell'ordine di S. Agostino Vescovo
Lateranense, e a padre Luzio, vicario del Monastero, una pezza
di terra arativa e vitata di circa due pi in contrada della Volta
di
S. Zeno e Crocetta delle Chiusure, al prezzo di lire 205 di planetti
pi tre gerle di vino, che gli vengono subito pagate da Roadino
de
Venturis, sindico agente a nome del comune di Rovato.
I denari pagati da Roadino rappresentano parte di un'affrancazione
di beni acquistati precedentemente dal comune di Rovato dai canonici
di S. Salvatore. Contestualmente Antonio de Messalibus confessa di avere
ricevuto la somma di lire 205 di planetti da Rovadino mentre il
priore e il vicario del monastero liberano Rovadino e il comune di Rovato
dal debito.
Notaio - Bernardino di Giovanni da Rudiano.
Notaio registratore d'istrumenti Bernardino di Giovanni da Leno di
di Brescia; registrazione al comune di Brescia, 30 aprile 1485.
Copia originale.
Atto singolo membr.; mm. 571x188; lat.
* Fondo Bedizzole, perg. nø 7.
** A rigo 9.
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74 C. 19 1486-
Ser. 03 , Stsr 02, 008
INSTRUMENTUM TRANSACTIONIS (*)
1486 aprile 13, ind. IV
Rovato, "supra Pallatio Comunis Roadi..in contrata Platee"
Poich da tempo verteva una contesa tra il comune di Rovato e i
cittadini
di Brescia aventi propriet
sul territorio del comune, a causa
della tassa degli stipendiati alloggiati sul territorio di Rovato, e
avendo Nicol Lion, capitano di Brescia, emanato una sentenza nella
quale si ordinava la compilazione dell'estimo sulle entrate del comune
e dei cittadini,per poter poi calcolare le relative tasse, ora, Simone
de Roado e Angelo de Peronis, a nome dei cittadini, il notaio Rovadino
de Venturis, a nome del comune di Rovato, con l'intermediazione di
di Maffeo de Bonis, vicario di Rovato, fatto l'estimo, giungono al
seguente accordo: che i cittadini con beni sul territorio del comune
di Rovato debbano contribuire per il fieno necessario per la quarta
parte di tutti i cavalli alloggiati a Rovato e, in particolare, per
met
di detta quarta parte i cittadini, e per l'altra met
i loro coloni.
Notaio - Baldassarre de Merlottis di Giacomo di Rovato.
Copia autentica del notaio Giacomo de Merlottis fu Pietro di Rovato.
Atto singolo membr.; mm. 507x195; lat.
* Fondo Bedizzole, perg. nø 8.
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75 C. 19 1489-
Ser. 03 , Stsr 02, 009
INSTRUMENTUM CONFESSIONIS (*)
1489, luglio 11, ind. VII
Brescia, "in contrata Sancti Johannis Evangeliste"
Carlo de Madiis di Brescia, padre e amministratore dei beni dei figli
Bertolino, Adorno, Onofrio, Agostino, Bernardo, Federico, Antonio,
Cristino, eredi del reverendo Battista de Madiis, confessa di avere
ricevuto lire 140 di planetti da Giovanni Gigli fu Picino, Martino de
Lazaronibus, Picino Bersini, tutti di Rovato, agenti a nome del comune,
a pagamento di fitti livellari cui il comune era tenuto fin dal
sabato delle Palme prossimo passato, e ne fa liberazione.
.
Notai - Donino Sobricus fu Graziolo di Rovato, Bertolino da Monterotondo.
Notaio registratore d'istrumenti Aloisio de Guaineriis di Brescia;
registrazione al comune di Brescia, 10 agosto 1489.
Copia originale.
Atto singolo membr.; mm. 413x173; lat.
.
* Fondo Bedizzole, perg. nø 9.
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76 C. 19 1490-
Ser. 03 , Stsr 02, 010
INSTRUMENTUM VENDITIONIS (*)
1490 marzo 26, ind. VIII
"Supra Palacio Roadi sito in Castro Roadi..in contrata Fovee medii
Castri"
I fratelli Stefanino, Giovanni, Lorenzo, Bartolomeo, Tonno de Merlottis
del fu Cristoforo di Rovato, agenti a nome anche dei loro fratelli
Maffeo e Martino, vendono a Roadino de Venturis, notaio, agente a nome
del comune di Rovato e di coloro che hanno diritti sulla seriola Fusia,
4/16 di un botto dell'acqua della seriola chiamata Novella, al
prezzo di lire 48 di planetti, che vengono loro subito pagate dal compratore.
.
Notaio - Martino de Lazaronibus di Bresciano di Rovato.
Copia originale.
Atto sing. membr.; mm. 373x226; lat.
* Fondo Bedizzole, perg. nø 10.
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77 C. 20 1490-
Ser. 03 , Stsr 02, 011
INSTRUMENTUM SOLUTIONIS, AFFRANCATIONIS, LIBERATIONIS, VENDITIONIS (*)
1490 agosto 30, ind. VIII
Brescia,"in contrata Sancte Marie Pacis seu Porte Matulfe Citadelle
veteris"
Avendo il defunto rev. Battista de Madiis, dottore in legge, dato in
enfiteusi ai comuni di Rovato e di Coccaglio dei beni di sua propriet
siti sui territori dei detti comuni, con diritto di affrancazione entro
un determinato tempo e ad un determinato prezzo, e avendo il detto
Battista de Madiis, nel suo ultimo testamento, nominato suoi eredi
universali i nipoti Adorno e Bertolino, perito in diritto canonico,
nonché Onofrio, Agostino, Bernardo, Federico e Antonio Cristino,
fratelli
e figli di Carlo de Madiis a sua volta fratello del testatore,
con la clausola che se i comuni di Rovato e Coccaglio avessero voluto
affrancare i beni in enfiteusi, avrebbero dovuto investire la somma
ricavata in altrettanti beni stabili, ora, intendendo i due comune affrancare
tali beni, Roadino de Venturis agente a nome del comune di
Rovato, e Giovanni Coma agente a nome del comune di Coccaglio, versano
rispettivamente lire 650 e lire 900 di planetti ai fratelli Zanolino,
Faustino e Giacomo de Proleza figli di Donato, macellaio di Brescia,
i quali precedentemente avevano venduto per 500 ducati agli eredi de
Madiis l'utile dominio di beni sul territorio di Cologne, Palazzolo
e
Pontoglio, acquistati tempo prima dai fratelli Gabriele, giusperito,
Stefano e Giovanni de Zamaris figli di Francino. I de Proveza liberano
gli eredi de Madiis, compratori dell'utile dominio, dal loro debito
e
gli eredi de Madiis, a loro volta, liberano i comuni di Rovato e Coccaglio
dal debito dei primi beni e contestualmente concedono in enfiteusi
ai due comuni una parte di questi ultimi beni del valore pari
alla somma versata.
.
Notaio - Donino Sobricus fu Graziolo di Rovato; 2ø notaio Comino
de
Brandico fu Leonardo di Brescia.
Notaio registratore d'istrumenti Girolamo de Marinis fu Bartolomeo di
Brescia; registrazione al comune di Brescia, 30 settembre 1490.
Copia originale.
.
Atto singolo membr.; mm. 557x232; lat.
* Fondo Bedizzole, perg. nø 11.
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78 C. 20 1493-
Ser. 03 , Stsr 02, 012
INSTRUMENTUM CONFESSIONIS ET LIBERATIONIS (*)
1493 ottobre 10, ind. XI
Brescia, "In contrata Sancte Marie Pacis"
Bernab de Madiis di Brescia, dottore in legge, cessionario di
beni di
ragione degli eredi del rev. Battista de Madiis, confessa di avere ricevuto
da Roadino de Venturis fu Giacomo, Tonno de Stanchariis, Lorenzo Gigli,
Stefanino de Bersinis di Pecino, tutti di Rovato, agenti a nome del
comune di Rovato, lire 327 soldi 16 di planetti, per parte
dell'affrancazione di beni dati in enfiteusi dal defunto Battista de
Madiis, e libera il comune dal debito.
.
Notaio - Donino Sobricus fu Graziolo di Rovato.
Notaio registratore d'istrumenti Leonardo de Malveciis di Brescia; registrazione
al comune di Brescia, 21 dicembre 1493.
Copia originale.
Atto singolo membr.; mm. 440x198; lat.
* Fondo Bedizzole, perg. nø 12.
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79 C. 20 1498-
Ser. 03 , Stsr 02, 013
INSTRUMENTUM SOLUTIONIS, LIBERATIONIS ET AFFRANCATIONIS (*)
1498 aprile 11, ind. I
Brescia, "In Monasterio Sancti Salvatoris extra moenia"
Congregato il capitolo del Monastero di San Salvatore fuori le mura
di Brescia, dell'ordine di S. Agostino, alla presenza del priore Alberto
da Verona, Roadino de Venturis fu Giacomo e Tonno de Stanchariis,
sindici e procuratori, per affrancare i beni ceduti in enfiteusi
al comune di Rovato per lire 5000, con istrumento del 16 dicembre 1479
rogato dal notaio Francesco Aquagnis, versano lire 4941 soldi 3 denari
6 di planetti che confessano di avere ricevuto da numerosi debitori
dal 1479 al 1488, obbligandosi per le rimanenti lire 48 soldi 16 denari
6 di planetti con una pezza di terra che stanno per vendere e il
cui contratto sar
stipulato al termine del presente. Il Monastero
libera,
assolve e affranca il comune di Rovato dal debito.
Notaio - Francesco Aquagnis di Brescia.
Notaio registratore d'istrumenti Guglielmo de Fathellis di Ronco; registrazione
al comune di Brescia, 4 luglio 1498.
Copia originale.
.
Atto singolo membr.; mm. 1022x174 (2 fogli cuciti).
* Fondo Bedizzole, perg. nø 13.
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80 C. 20 1504-
Ser. 03 , Stsr 02, 014
INSTRUMENTUM LOCATIONIS (*)
1504 maggio 6, ind. VI
Brescia, "in camera cubiculari..in contrata Sancte Agathe"
Martino de Lazaronibus fu di Bresciano, Roadino de Venturis fu Giacomo,
Agostino de Malagutiis , tutti notai e di Rovato, nominati procuratori
del comune di Rovato con istrumento del 3 maggio p.p. rogato dal notaio
Baldassarre de Merlottis fu Giacomo, concedono e affittano, a nome
del comune e di quanti hanno diritti della seriola Fusia, ad
Antonio de Ganassonibus del fu Gervasio detto Baitello e ai fratelli
Girolamo e Agostino, agenti a nome del padre Giovanni de Ganassonibus
fu Simone, 2 giorni interi dell'acqua della seriola Fusia, dalle ore
24 della domenica alle ore 24 di martedì, nel luogo del partidore
in
contrada del ponte della strada Regale, per la durata di 30 anni, al
prezzo annuo di lire 300 di planetti da versare in due rate, una in
agosto
e una a Natale, stipulando reciproci patti e condizioni d'uso
dell'acqua.
Notaio - Donino Sobricus fu Graziolo di Rovato.
Notaio registratore d'istrumenti Giacomo Filippo de Cazago; registrazione
al comune di Brescia, 15 luglio 1504.
Copia originale.
Atto singolo membr. ; mm. 1199x206 (2 fogli incollati); lat.
* Fondo Bedizzole, perg. nø 14.
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81 C. 20 1518-
Ser. 03 , Stsr 02, 015
INSTRUMENTUM CONFESSIONIS, LIBERATIONIS ET VENDITIONIS (*)
1518 novembre 23, ind. VI
Sovere (Bg), "in contrata S.cti Martini seu Turris"
Avendo Giorgio de Forestis fu Antonio, di Sovere e ivi abitante,
acquistato dal comune di Rovato due terzi del mulino in contrada della
strada Regale, per lire 1500 di planetti con patto di retrovendita entro
quattro anni allo stesso prezzo e avendo lo stesso Giorgio concesso
in locazione i due terzi del mulino ad Andrea de Lazaronibus per
28 some di frumento annue, ora, il comune, inteso a recuperare i due
terzi del mulino, versa lire 1500 di planetti in contanti al de Forestis
il quale confessa di avere ricevuto i denari secondo il patto
e l'affitto fino alla data odierna, libera il comune dal debito e
contestualmente retrovende al comune i due terzi del mulino.
Notaio - Giacomo de Venturis di Bernardo di Rovato. Copia originale.
Atto singolo membr.; mm. 550x215; lat.
* Fondo Bedizzole, nø 15.
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82 C. 21 1536-
Ser. 03 , Stsr 02, 016
INSTRUMENTUM CONFESSIONIS ET LIBERATIONIS (*)
1536 marzo 7, ind. IX
Rovato, "supra Pallatio Comunis Rovadi sito in Castello in contrata
Platee de medio"
Giuliano de Bazardis fu Imerico, cittadino di Brescia e abitante a
Travagliato, confessa di avere ricevuto dai sindici del comune di Rovato
lire 104, soldi 11, denari 2 di planetti in contanti, che il comune
aveva
ricevuto a sua volta da diversi livellari, per l'affrancazione di beni
concessi in enfiteusi al comune, e ne fa liberazione.
Notaio - Giovanni Paolo de la Porta fu Cristoforo di Rovato.
Copia originale.
.
Atto singolo membr.; mm. 410x210; lat.
* Fondo Bedizzole, perg. nø 16.
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83 C. 21 1537-
Ser. 03 , Stsr 02, 017
INSTRUMENTUM SOLUTIONIS ET LIBERATIONIS (*)
1537 novembre 29, ind. /X/ (**)
Brescia, "supra Pallatio in quo iura redduntur in contrata Platee
magne"
Giuliano de Bazardis fu Imerico, cittadino di Brescia e abitante a
Travagliato, riceve dai sindici del comune di Rovato lire 71 soldi 13
denari 4 pl. in contanti, che il comune aveva a sua volta ricevuto da
diversi livellari, per l'affrancazioni di beni concessi in enfiteusi
al comune, e ne fa liberazione.
Notaio - Giovanni Paolo de la Porta fu Cristoforo di Rovato
Copia originale.
.
Atto singolo membr.; mm. 302x190; lat.;
supporto consunto e mancante lungo il margine sinistro.
* Fondo Bedizzole, perg. nø 17.
** Indizione desunta dall'anno.
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84 C. 21 1541-
Ser. 03 , Stsr 02, 018
INSTRUMENTUM CONFESSIONIS ET LIBERATIONS (*)
1541 marzo 3, ind. XIV
Brescia, "in apotheca aromatarie... in contrata Palate"
Giovanni Battista de Bazardis di Donino di Travagliato e abitante sia
ad Ognato che a Travagliato, confessa di avere ricevuto da Picino de
Ziliis, agente a nome del comune di Rovato, lire 150 di planetti di
cui lire 130 soldi 7 denari 10 di planetti in contanti, dovute per la
affrancazione di beni concessi in enfiteusi al comune, e da Giovanni
Battista ricevuti in eredit
dallo zio Giuliano de Bazardis, e
ne fa
liberazione.
.
Notaio - Giovanni Paolo de la Porta fu Cristoforo di Rovato.
Copia originale.
Atto singolo membr.; mm. 415x187; lat.
* Fondo Bedizzole, perg. nø 18.
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85 C. 21 1550-
Ser. 03 , Stsr 02, 019
INSTRUMENTUM SOLUTIONIS ET LIBERATIONIS (*)
1550 marzo 7, ind. VIII
Brescia, "in contrata Mercati novi"
Avendo il nobile Giuliano Calini (de Calino) investito ad rectum
livellum il comune di Rovato di diversi suoi beni in Rovato e poichè
tale propriet
era passata a Nicola de Gonfaloneris per l'ammontare
di
lire 110 di planetti di livello annuo, ora il nobile cav. Annibale de
Bornatis fu Giulio, marito di Cecilia figlia ed erede del fu Nicola,
riceve dal comune di Rovato lire 100 di planetti in contanti per
l'affrancazione di detto livello, e ne fa liberazione.
.
Notaio - Paolo de la Porta fu Cristoforo di Rovato.
Copia originale.
Atto singolo membr.; mm. 643x154; lat.
* Fondo Bedizzole, perg. nø 19.
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86 C. 21 1452-
Ser. 03 , Stsr 02, 020
INSTRUMENTUM PROCURE
1452 febbraio, ind. XV
(Rovato, nel luogo chiamato Rocca, all'interno del Castello)
rituali e miste davanti al podest
, rettore di Brescia, e al vicario
suo delegato, di appellarsi alle sentenze siano esse definitive o
arbitrali, di stipulare contratti, di giurare fedelt
, a nome di
tutti
gli abitanti della terra di Rovato, al Dominio veneto, di giurare inoltre
che non sar
dato ricovero a ribelli o banditi e neppure a sospetti
nemici dello Stato, di tutelare i privilegi concessi al comune
e di chiederne altri, e infine, di presentare al doge la supplica con
la quale la generale Vicinia chiede che nessun abitante di Rovato, ora
e in futuro, possa divenire cittadino di Brescia, che tutti gli abitanti
sostengano oneri e fazioni imposti sull'estimo dei loro beni e
che sostengano le spese destinate alla costruzione e fortificazione
del Castello edificato ad onore e difesa dello Stato.
Notaio - Comino de Peronibus fu Martino di Rovato.
Copia originale.
.
Atto singolo membr.; mm. 1746x200 (3 fogli cuciti); lat.;
supporto consunto nella parte superiore sinistra e lungo il margine
destro; tracce di sigillo in ceralacca.
* Fondo Bedizzole, perg. nø 20.
** Giorno del mese ricavato dagli atti della causa Gigli, serie 09,
unit
47-61.
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